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UNA VITA DIVERSA

GLI AMORI INFINITI

Gli amori infiniti nascono senza sesso, sono eterei, incorporei e inafferrabili. Si contrappongono al piacere fisico che si esaurisce all'alba di un giorno qualunque dopo essersi rivestiti in fretta per tornare alla vita di sempre, vuota e malinconica.

L’idealità dell’amore è il vero problema delle relazioni contemporanee. Nell'era multimediale è più facile “innamorarsi” di persone conosciute sul social preferito che di coloro che vivono a pochi passi da noi. La forza dell’immaginazione sovrasta la realtà delle cose, come una gabbia di vetro che ci ripara dalle sofferenze patite o patibili.

Il rischio di rimanere delusi è la molla che fa scattare certe scelte orientandole su un terreno più sicuro che è quello della comunicazione internautica, molto spesso sterile e illusoria.

Se i giovani di ieri erano proiettati alla ricerca dell’amore guardando con fiducia alle possibilità offerte dal mondo reale, quelli di oggi sembrano sfuggire a qualsiasi verifica “sul campo” delle proprie aspirazioni sentimentali, preferendo esplorarle attraverso un’intensa attività di messaggi multimediali con interlocutori di cui, a volte, non si conoscono nemmeno le sembianze.

Va di moda il mito delle relazioni a distanza che fanno “effetto” fino a quando i partners non decidono di uscire allo scoperto mostrando tutto quello che hanno inteso nascondere o sottacere. Quasi sempre gli amori che nascono sul web falliscono al primo banco di prova con la realtà che è sempre diversa da come la si è immaginata.

E così l’infinito di uno sguardo stampato su una foto, di un’emozione rubata tra le righe di un post atteso a colpi di “connessione” si tramuta ben presto in qualcosa di circoscritto ed estemporaneo, pronto a sciogliersi come neve al sole non appena i turbamenti della vita quotidiana prendano il sopravvento.

La difficoltà di scommettere sui sentimenti reali, ma soprattutto di mantenerli a lungo a dispetto degli ostacoli che si frappongono sul proprio cammino, è una chiara controtendenza culturale che inibisce l’insegnamento all'amore, complice anche l’esperienza fallimentare di quei giovani di ieri, oggi adulti e in età matura, che si sono uniti con partners sbagliati aprendo così una crisi della famiglia “istituzionale” senza precedenti.

Non è facile trasporre sul piano reale l’idea dell’amore, ci vuole grande condivisione e unità d’intenti che le generazioni moderne non sembrano voler (o saper) affrontare. Non si ha voglia di conoscersi, di condividere un progetto di vita contemperando le proprie con le altrui esigenze affettive. Basta molto poco per andare a letto e dirsi addio al sorgere del sole o quando l’attrazione fisica esaurisce i suoi effetti.

Così l’eternità dei sentimenti provati finisce col restare impressa su qualcosa che trasmigra dalla propria anima, come una fotografia dai contorni sempre più sbiaditi. Baglioni, in una sua bellissima canzone, l’ha saputa ben rappresentare con questi versi:

Un azzurro scalzo in cielo
il cielo matto di marzo
e di quel nostro incontro
al centro tu poggiata sui ginocchi
e gli occhi tuoi per sempre nei miei occhi …

Commenti

  1. condivido in toto...la sterilità dei sentimenti è il grande male del nostro temo...ciao

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