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UN ALTRO NATALE

C’è una parte del mondo che sorride poco ma è dignitosa nel dolore, sa rialzarsi senza spintoni e rigenerarsi come la Fenice dalle proprie ceneri. E’ una parte stratificata in ogni zona geografica del pianeta, così vicina a noi da essere riconoscibile soltanto con la disponibilità del nostro sguardo.

In questi giorni che ci accompagnano al Natale è facile confondere la gioia pura che si legge negli occhi di un bambino davanti alle vetrine di un negozio di giocattoli, con quella stereotipata e condizionata dalle atmosfere del momento che rischia di essere effimera, sfuggevole o intermittente come le luci di un vecchio presepe.

Essere felici è un diritto di tutti e forse proprio il Santo Natale ce lo ricorda come un monito rispetto alle cose terrene che possono sì gratificarci, ma solo se sono in sintonia con lo Spirito. Aprire e aprirsi al cuore è il vero dono che si può dare e ricevere nel giorno solenne della Natività

In queste ore frenetiche che ci separano dall'Avvento, la corsa ai regali sembra essere l’unica meta preferita per scalare, come spesso succede, la vetta delle “apparenze” a dispetto di una generosità che può definirsi tale solo se sorretta dall'autenticità del gesto donativo.

Bene emozionarsi davanti ad uno spettacolo di luci maestoso e suggestivo, bene passeggiare tra i mercatini natalizi che mostrano gli articoli più curiosi e accattivanti, bere una birra o gustare per strada le prelibatezze locali. L’importante è non perdere di vista la relatività di queste bellezze rispetto allo stare bene nell’animo anche quando la festa finisce e le luci si spengono.

Perché c’è una parte del mondo che sorride poco o per niente. E merita di essere illuminata della gioia e del calore di tutti coloro che desiderano vivere un altro Natale, più vicino al cuore e più lontano dalle cose luccicanti che si dissolvono ben presto all'alba di un nuovo giorno.


A TUTTI I LETTORI DE “LE PAROLE DEL MIO TEMPO”

I MIEI PIU’ CARI AUGURI DI UN SERENO NATALE

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