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UNA VITA DIVERSA

L’APPARTAMENTO

Carino, luminoso e superaccessoriato. Riscaldamento autonomo con telecomando, lavatrice auto-programmabile, video citofono e impianto satellitare. Cosa vuoi di più? E poi è tutto così accogliente, confortevole, non devi nemmeno faticare tanto per tenerlo in ordine. C’è anche una bella vista panoramica, vedrai che ti troverai bene.”

Sono sopraffatto dalle parole di Annalisa che mi mostra con la verve del più consumato agente immobiliare l’appartamento in cui dovrò andare ad abitare. Rimango in silenzio con la faccia cupa e perplessa, come un bambino al primo giorno di scuola che si rifiuta di entrare in classe.

I cambiamenti non sono mai stati il mio forte. Sarà forse per pigrizia mentale o per un’atavica riluttanza per le cose nuove che ho sempre preferito pianificare tutto della mia vita, adagiandomi al mio modello organizzativo come un perfetto ed efficiente ragioniere Mi sono “abituato” alle mie abitudini: casa-lavoro-casa, senza alcuna deviazione del percorso. Mi sono abituato al silenzio, ai miei silenzi.

Annalisa sembra leggermi nel pensiero e mi porta a visitare la stanza da bagno tenendomi sottobraccio quasi per timore che io possa scappare.

Guarda come è spazioso. C’è anche la vasca per l’idromassaggio.” Mi strizza l’occhio abbozzando un sorriso malizioso. “Sei un bell’uomo, potrai portarci tutte le donne che vorrai.

La mia accompagnatrice continua nella sua opera di persuasione prospettandomi una vita piena di gioia e di sesso sfrenato. Non l’ascolto più. Vedo la sua bocca continuare a muoversi emettendo tanti bla bla bla ed io mi assento completamente inseguendo un pensiero d’infanzia.

Eccomi bambino con mia madre che mi mostra il regalo che avevo sempre sognato: una bicicletta da corsa “superaccessoriata” proprio come l’appartamento che sto visitando.

Ti piace? C’è proprio tutto: due specchietti retrovisori, il sellino di vera pelle, le luci di direzione, ben cinque marce e il vano per la bottiglietta dell’acqua. Con le lunghe corse che farai ti verrà sicuramente sete. Anzi, sai una cosa? Invece dell’acqua ti riempirò la bottiglietta con il tuo succo di frutta preferito.”

Come Annalisa, mia madre continuava a parlarmi, ad accarezzarmi il viso con il suo fare amorevole cercando di rendermi partecipe di una gioia che soltanto dopo scoprii avere ben altro fine: tenermi lontano da casa per alcune ore mentre riceveva i suoi amanti in camera da letto.

Gianni, ma mi stai ascoltando?” La voce di Annalisa mi riporta alla realtà e non so se è più piacevole di quella che ho appena ricordato.

Ora devo proprio andare. A minuti verrà Franco per il contratto. Vedrai, sarà molto vantaggioso per te.” Mi schiocca un bacio sulla guancia, prende la borsa e scappa via in tutta fretta.

Dalla finestra la vedo uscire dal portone, attraversare la strada e alzare lo sguardo verso di me che la sto osservando tra le tende. Mia moglie mi saluta con la mano regalandomi questa volta solo un sorriso spento e fugace prima di mescolarsi tra la gente.

So che non tornerà più.


L’APPARTAMENTO

Racconto breve scritto da

Vittoriano Borrelli


Ogni riferimento a fatti o personaggi della realtà è puramente casuale.

(BLOG RETRO 2015)

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